Un vaccino per il tumore alla prostata

Sipuleucel-T (Provenge) è un vaccino contro il tumore alla prostata. A differenza dei vaccini tradizionali, che potenziano il sistema immunitario per aiutare a prevenire le infezioni, questo vaccino insegna al sistema immunitario ad attaccare le cellule tumorali della prostata.

Questo vaccino viene generato in maniera specifica per ogni paziente. Viene fatto un prelievo di sangue da cui vengono isolati alcuni particolari globuli bianchi. In laboratorio, a queste cellule viene fatta “mangiare” una proteina espressa dalle cellule della prostata, chiamata fosfatasi acida prostatica (PAP), e poi vengono re-iniettate nel paziente.

Queste cellule che hanno mangiato la proteina PAP andranno a contattare i linfociti del paziente per insegnarli a cercare quella proteina all’interno del corpo e uccidere le cellule che la producono.

Ad oggi, questo approccio terapeutico innovativo è stato testato su pazienti con tumore alla prostata metastatico ormone-resistente, il tipo di tumore alla prostata più aggressivo e che risponde meno alle terapie convenzionali.

Su questo tipo di pazienti il vaccino ha aumentato la sopravvivenza di 4 mesi, generando come effetti collaterali febbre, brividi, affaticamento, dolore alla schiena e alle articolazioni, nausea e mal di testa.

Purtroppo lo sviluppo di questa terapia si è dimostrato più complesso del previsto per via della grande variabilità individuale: non è detto che due pazienti con il tumore alla prostata abbiano la stessa malattia, da un punto di vista genetico e molecolare.

Il vaccino sipuleucel-T è stato approvato nel 2010 dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per il tumore alla prostata, ma ancora oggi il problema di questo nuovo tipo di approccio terapeutico è capire come utilizzarlo per avere il miglior impatto clinico.

Ad oggi, questa terapia potrebbe essere utilizzata in combinazione con o dopo il fallimento di altri farmaci, come enzalutamide, o con altri immunomodulatori, inclusi gli inibitori dei checkpoint immunologici (anti-PD-L1, e affini).

Il sipuleucel-T è stato il pioniere dei vaccini anti-tumorali, ma purtroppo la difficoltà di produzione su larga scala dovuto al fatto che si tratta di una terapia “personalizzata” sul singolo paziente lo rende ancora oggi molto costoso.

Ogni infusione di sipuleucel-T costa intorno ai 30.000 dollari ed ogni terapia prevede 3 trattamenti.

Da un punto di vista farmaco-economico il costo della terapia superano i benefici sulla qualità della vita (in termini economici) facendo quindi propendere ancora per farmaci più tradizionali.

Il sistema immunitario ha il potenziale di eliminare i tumori. Lo scopo dei vaccini anticancro è insegnare al sistema immunitario del paziente a riconoscere le cellule tumorali e ucciderle.

Si tratta di terapie molto all’avanguardia, molte ancore in fase sperimentale, ma con grandissime potenzialità.

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