Serenoa Repens o finasteride: chi è meglio per la prostata?
L’iperplasia benigna della prostata (IPB) è una patologia molto comune negli uomini sopra i 50 anni di età.
Purtroppo non si conoscono ancora le cause, ma è certo che siano implicati dei cambiamenti a livelli ormonale. Con l’avanzare dell’età, infatti, la prostata tende fisiologicamente a modificare la propria consistenza e volume in risposta allo squilibrio tra gli ormoni androgeni ed estrogeni.
Nella prostata, il principale ormone androgeno, il testosterone, viene convertito da parte dell’enzima 5-alfa reduttasi (5AR) in diidrotestosterone (DHT), il principale ormone implicato nello sviluppo e nel mantenimento dell’iperplasia prostatica.
Il trattamento d’elezione per questa patologia, infatti, prevede l’utilizzo di farmaci che hanno la funzione di inibire 5AR, portando ad una diminuzione del volume prostatico e di conseguenza dei sintomi ostruttivi (difficoltà ad iniziare la minzione, flusso debole, interruzione del getto, sgocciolamento a fine minzione) che caratterizzano l’ingrossamento della prostata.
La dutasteride e finasteride sono due principi attivi contenuti nei principali farmaci utilizzati per il trattamento dell’iperplasia benigna, ma come ogni farmaco possiedono anche degli effetti collaterali.
Per il finasteride esiste addirittura una patologia specifica, chiamata appunto Sindrome post-finasteride, rilevata principalmente negli uomini che utilizzano questo farmaco contro la calvizie.
Negli ultimi anni il ricorso a trattamenti più naturali è diventato sempre più popolare. Nel caso dell’iperplasia prostatica benigna la Serenoa Repens è sicuramente la sostanza più conosciuta e utilizzata, che ha visto la messa sul mercato di un gran numero di integratori contenenti estratti di questa pianta.
Studi in vitro hanno dimostrato che la Serenoa repens è un inibitore della 5-alfa-reduttasi (fonte) sostenendo il suo utilizzo per il trattamento dell’iperplasia prostatica benigna.
Inoltre, alcuni studi hanno riportato che la Serenoa repens combinata con altri composti (come il selenio e il carotenoide licopene) agirebbe promuovendo un equilibrio ottimale tra ossidanti/antiossidanti, con significativi effetti benefici sull’iperplasia. Alcuni studi hanno anche riportato che l’assunzione di Serenoa repens per 3 mesi può migliorare i sintomi del basso tratto urinario dei pazienti.
Inoltre la Serenoa repens sembra avere un minore impatto sulla funzione erettile dei pazienti rispetto ai farmaci, come la tamsulosina.
In definitiva, incrociando i risultati di diversi studi clinici randomizzati la Serenoa Repens risulta come un buon elemento per il trattamento dell’iperplasia prostatica benigna.
Tuttavia bisogna sempre tenere in considerazione che la serenoa repens è un composto naturale la cui qualità può variare a seconda dell’ambiente di crescita della pianta o della tecnica di estrazione.
Allo stesso tempo, è necessario ricordare che diversi gruppi etnici possono avere una diversa tolleranza ai farmaci e alle sostanze.
E’ quindi necessario uno studio randomizzato di alta qualità ad hoc per avere un risultato scientificamente più attendibile.
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