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Il vino rosso fa bene contro il tumore alla prostata

Nonostante le evidenze per altri tipi di patologie, sia l’American Cancer Society sia la Prostate Cancer Foundation non indicano l’alcol tra i fattori di rischio noti per il tumore alla prostata. Non è neanche chiaro se l’assunzione di alcol sia associata al rischio di sviluppare una forma di tumore alla prostata aggressivo (es metastatico).

Da una revisione sistematica pubblicata nel 2016 sembrava emergere che gli uomini che consumano alcolici potrebbero avere un rischio maggiore di sviluppare la malattia rispetto a quelli che si astengono, con il rischio che aumenta proporzionalmente all’assunzione di alcol. E’ tuttavia da sottolineare che lo studio si basa su autodichiarazioni sul proprio consumo di alcol, che potrebbero quindi non essere completamente affidabili.

I risultati di uno studio pubblicato nel 2018 suggeriscono un possibile legame tra il consumo di alcol in giovane età e il rischio di sviluppare un tumore alla prostata nell’arco della vita. Anche questo studio, seppure fornisca dati molto importanti, presenta alcuni limiti, come ad esempio la dipendenza da informazioni auto-riportate, che potrebbero essere soggette a errore. Inoltre, a questo si aggiunge che i forti bevitori all’interno dello studio erano spesso anche forti fumatori e che chi ha dichiarato di aver consumato molto alcol precocemente nella vita in genere ha continuato a bere in seguito.

Per cercare una risposta a questo quesito un gruppo di ricercatori della Harvard T.H. Chan School of Public Health, del Brigham and Women’s Hospital e della Harvard Medical School di Boston, e della University of California di San Francisco ha indagato se l’assunzione di alcol tra gli uomini a rischio di tumore alla prostata fosse associata alla diagnosi di una malattia aggressiva e se il consumo di alcol tra gli uomini con tumore prostatico non metastatico fosse associata allo sviluppo di metastasi e ad un aumento della mortalità.

In questo studio prospettico sono stati coinvolti 47.568 uomini che non avevano mai ricevuto una diagnosi di tumore alla prostata senza una diagnosi di cancro, monitorati dal 1986 al 2012 dallo Health Professionals Follow-Up Study.

Di questi uomini, 5.182 hanno ricevuto durante la durata dello studio una diagnosi di tumore prostatico non metastatico durante il follow-up e su di loro è stata esaminata l’associazione tra l’aggressività della malattia e la mortalità con il consumo di alcol in generale, consumo di vino rosso e bianco, birra e liquore.

E’ emerso che gli uomini bevitori avevano un rischio di sviluppare un tumore alla prostata mortale leggermente inferiore rispetto agli astemi.

In particolare il rischio più basso di morte per tumore alla prostata è stato osservato negli uomini che consumavano una quantità di alcol totale tra 15 e 30 g/die, principalmente tramite l’assunzione di vino.

Ma qualsiasi vino fa bene contro il tumore alla prostata?

C’è vino e vino. E noi italiani lo sappiamo bene.

Partendo da queste evidenze sono stati condotti ulteriori studi per cercare di determinare se effettivamente il consumo di vino avesse un ruolo protettivo contro la progressione di un tumore alla prostata, ma soprattutto per cercare di capire se una qualità di vino avesse più benefici di altre.

Una meta-analisi ha curiosamente osservato come il consumo moderato di vino rosso fosse associato ad un minore rischio di sviluppare un tumore alla prostata, mentre il consumo moderato di vino bianco, al contrario, avesse l’effetto opposto.

Ma perché il vino rosso?

Non c’è una risposta chiara, ma gran parte dei “sospetti” si concentrano su alcune sostanze chimiche assenti in altre bevande alcoliche, come vari flavonoidi e il resveratrolo. Questi componenti hanno proprietà antiossidanti e alcuni sembrano controbilanciare gli androgeni, gli ormoni maschili che stimolano la crescita del tumore alla prostata.

Da alcuni esperimenti di laboratorio, i flavonoidi riducono la produzione di PSA da parte delle cellule di tumore alla prostata, suggerendo una diminuzione dell’attività cellulare, e il resveratrolo smorza l’attività dei geni che promuovono la crescita cellulare e in alcuni casi induce la morte delle cellule tumorali.

Prima di arrivare a conclusioni affrettate, va detto che servono ulteriori ricerche per determinare con certezza la correlazione tra consumo di alcol e lo sviluppo di tumore alla prostata, ma ciò che si può evincere è che per le persone affette da questa patologia bere con moderazione è generalmente sicuro.

Bisogna comunque ricordare che l’alcol può interagire con alcuni farmaci quindi è sempre meglio consultare un medico per verificare che bere alcolici non sia dannoso.

Più in generale, è bene però sottolineare come mettere in conto alcuni cambiamenti nello stile di vita possa aiutare una persona a vivere bene durante le terapie per il tumore alla prostata. Questi cambiamenti possono includere l’aumentare l’attività fisica e il seguire una dieta salutare.

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