L’importanza della nutrizione nel tumore alla prostata
Una nutrizione corretta costituisce, assieme a una adeguata attività fisica e al controllo di altri fattori di rischio, un elemento fondamentale nella prevenzione di numerose condizioni patologiche della prostata. E’ infatti ormai stato dimostrato che lo stile di vita e le scelte alimentari agiscono in modo incisivo nella possibilità di ridurre il rischio di sviluppare alcune malattie, di controllarne l’evoluzione o, al contrario, provocarne l’insorgenza.
Secondo l’OMS, il 35% dei casi di tumore è riconducibile ad abitudini alimentari sbagliate. La dieta che più rispetta le semplici e fondamentali regole della corretta alimentazione è quella mediterranea, dichiarata nel 2010 patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco.
L’integrazione con sostanze naturali e con fitoterapia trovano sempre maggiore interesse da parte di personale medico e non. Ma non dobbiamo sottovalutare uno dei fattori più importanti che giocano a favore del nostro organismo: la nutrizione.
Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo
Ippocrate
Negli ultimi anni si sta sviluppando una disciplina chiamata “Nutraceutica”, dalla fusione di “nutrizione” e “farmaceutica”, che ha lo scopo di indagare tutti i componenti o i principi attivi degli alimenti con effetti positivi per la salute, la prevenzione e il trattamento delle malattie.
Invece di mangiare e curarsi, ecco come curarsi mangiando!
(Scarica “La nutrizione nel malato oncologico” pubblicato da AIMAC, 2017).
nutrizione e tumore alla prostata
Le informazioni raccolte in questa pagina rappresentano una panoramica su alcuni alimenti e supplementi alimentari che hanno dimostrato su base scientifica di avere la capacità di ridurre il rischio di sviluppare un tumore alla prostata o di aumentare l’efficacia dei trattamenti contro questa malattia.
POMODORI
I pomodori sono ricchissimi di licopene un pigmento naturale delle piante di colore rosso che si trova in diversi frutti (come albicocche e anguria) e vegetali, ed è dotato di notevoli proprietà antiossidanti.
Il licopene abbonda in modo particolare nel pomodoro maturo: la polpa ne contiene mediamente 11 mg per 100 g e la buccia addirittura più di 50 mg (il licopene della buccia cruda è, però, meno biodisponibile rispetto a quello della polpa) ed i livelli contenuti dipendono dal grado di maturazione del pomodoro. E’ stato calcolato infatti che in pomodori rossi sono presenti 50 mg/kg di licopene, mentre la concentrazione scende a 5 mg/kg nelle varietà gialle. Inoltre la biodisponibilità del composto sembra essere più elevata nei prodotti trattati termicamente (ad esempio salse di pomodoro) rispetto ai prodotti crudi.
DATI CLINICI
Studi di popolazione hanno evidenziato che il consumo di alimenti ricchi di licopene possa essere in grado di ridurre il rischio di sviluppare un tumore alla prostata. In uno studio è stato inoltre osservato che una dieta ricca di licopene (es. pomodori crudi e cotti) possa ridurre il rischio di sviluppare la malattia anche in uomini che hanno avuto casi in famiglia di tumore alla prostata.
Prevenzione: Un piccolo gruppo di uomini con una diagnosi di HGPIN (situazione di iniziale trasformazione delle cellule prostatiche) ha ricevuto per 2 anni licopene come supplemento alla dieta. A distanza di tempo è stato osservato che in questi soggetti l’HGPIN era evoluto in un tumore alla prostata molto meno rispetto ai soggetti di controllo.
Cura: Diversi trial clinici hanno evidenziato effetti positivi sulla crescita tumorale. In particolare, in alcuni uomini che hanno consumato piatti contenenti salsa di pomodoro per 3 settimane prima dell’asportazione chirurgica della prostata è stato osservato un aumento della morte delle cellule tumorali rispetto ai soggetti di controllo.
Da queste evidenze si evince che includere alimenti ricchi di licopene nella propria nutrizione possa prevenire in alcuni casi lo sviluppo di un tumore alla prostata e di rallentarne la crescita anche in fasi conclamate.
MELOGRANO
Il melograno è un arbusto (Punica Granatum) originario dell’Asia, diffuso poi nel Mediterraneo e coltivato anche in Italia sia per i frutti sia come pianta ornamentale. L’utilizzo di questa pianta per scopi “curativi” ha origine antichissime. Quasi ogni parte del frutto contiene dei composti bioattivi, dalla buccia, ai semi succosi, alla buccia che riveste i semi.
DATI CLINICI
Diversi studi clinici hanno dimostrato che l’assunzione di succo di melograno o estratto di melograno in aggiunta ad una normale nutrizione sia in grado di rallentare l’aumento di PSA dopo resezione chirurgica o radioterapia, indicando un effetto nella ripresa di malattia o su eventuali cellule residue.
TE’ VERDE
Il te verde è una pianta originaria dell’Asia, oggi utilizzata i tutto il mondo per la preparazione di tisane e non solo. Il te verde è ricco di polifenoli, molecole con attività antiossidanti che proteggono le cellule riducendo i radicali liberi. Tra i polifenoli contenuti nel te verde troviamo la famiglia delle catechine e principalmente la epigallocatechina-3-gallate (EGCG).
DATI CLINICI
Studi di popolazione hanno evidenziato che il consumo di te verde possa avere un effetto protettivo nella popolazione Asiatica, in cui l’incidenza del tumore alla prostata risulta essere tra le più basse del mondo.
Prevenzione: Trial clinici hanno dimostrato che il trattamento con catechine di te verde diminuisce il rischio di sviluppare tumore alla prostata.
Cura: Trial clinici hanno evidenziato che l’assunzione di polifenoli, catechine o bevande al te verde ha effetti limitati su tumori conclamati e avanzati.
EFFETTI COLLATERALI
In alcuni degli studi effettuati, sono stati osservati alcuni effetti collaterali, generalmente di lieve entità, principalmente dovuti alla quantità di caffeina, come mal di testa, nausea, dolori addominali, diarrea, debolezza, dolori gastrointestinali.
CALCIO
Il calcio è un minerale necessario per il funzionamento di numerose funzioni fisiologiche, tra cui quella ossea e muscolare e viene immagazzinato principalmente nelle ossa.
DOVE SI TROVA
E’ contenuto naturalmente in diversi alimenti, maggiormente nel latte e nei suoi derivati (formaggi, yogurt, ecc), ma anche in alcuni vegetali come broccoli e spinaci (in cui però risulta difficilmente assorbibile dal corpo).
DATI CLINICI
Studi di popolazione e trial clinici sulla correlazione tra tumore alla prostata e dieta ricca di calcio hanno dato risultati non univoci.
In generale, gli uomini che hanno seguito una dieta ricca di calcio o hanno ricevuto un supplemento di calcio alla dieta hanno sviluppato un tumore alla prostata più tardi rispetto ad altri uomini. Tuttavia, in alcuni casi è stata osservata un’associazione tra dieta ricca di calcio e sviluppo di tumori prostatici più aggressivi.
Ulteriori studi sono necessari per chiarire vantaggi e svantaggi del calcio nella nutrizione nello sviluppo del tumore alla prostata.
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