Molto probabilmente tutti gli uomini sopra i 50 anni sanno cos’è il test del PSA.

Il PSA è una molecola prodotta dalla prostata, presente in minima quantità nel sangue, ma che aumenta con l’età e in presenza di patologie alla prostata, tra cui i tumori. Generalmente si considera nella norma un valore di PSA inferiore a 4 ng/ml, ma il risultato dell’esame deve essere sempre messo in relazione con l’età e con la storia clinica dell’individuo.
Nella maggior parte dei casi, livelli di PSA superiori a 4 ng/ml comportano l’esecuzione di biopsie prostatiche per confermare o smentire il sospetto della presenza di tumore alla prostata. Tuttavia, circa 3 uomini su 4 che presentano un PSA sospetto non hanno un tumore alla prostata.

Un altro problema legato al test del PSA è la presenza di falsi negativi. Anche in soggetti con valori di PSA inferiori ai 4 ng/ml è possibile riscontrare la presenza di tumore alla prostata, perfino di alto grado. A questo si aggiunge il problema della sovra-diagnosi. Si stima che fino al 40% dei tumori diagnosticati siano tumori che non si manifesterebbero clinicamente durante la vita del paziente.

Fino a poco tempo fa, il test del PSA era considerato un esempio di successo nella diagnosi precoce del tumore alla prostata, principalmente perchè portava a risultati terapeutici migliori. Ma negli ultimi anni, una serie di studi ha concluso che il test del PSA da solo non è sufficientemente affidabile per la diagnosi precoce.

Recentemente il test del PSA ha ricevuto una valutazione “D” dalla US Preventive Services Task Force. In altre parole il test è sconsigliato come esame per la popolazione totale e prima di essere prescritto occorre informare sufficientemente il paziente su pro e contro.

Buone notizie dal mondo della ricerca

Uno dei problemi con gli attuali test del PSA è che sono una misura unica per una proteina che gli uomini producono naturalmente a diversi livelli. Un nuovo studio ha identificato a livello genetico degli indicatori dei livelli normali del PSA in uomini sani, che potrebbero essere utilizzati per migliorare l’accuratezza del test del PSA.

Questo studio, condotto dal Prof John Witte e Stephen K. Van Den Eeden, suggerisce che il test del PSA potrebbe riguadagnare il suo posto nella prevenzione del cancro prendendo in considerazione variazioni genetiche che influenzano la quantità di PSA che ogni uomo produce naturalmente in maniera diversa.

Utilizzando un’ampia popolazione di studio (28.503 uomini della prima coorte e 17.428 della coorte di replica), il gruppo di Witte è stato in grado di identificare 40 regioni geniche che insieme predicono circa il 10% della variazione normale nei livelli di PSA negli uomini che non hanno un tumore alla prostata. Gli autori suggeriscono che altre regioni genetiche (ancora in fase di studio) potrebbero spiegare un ulteriore 30% della variazione normale di PSA.

Comprendere i livelli naturali di PSA di ciascun individuo potrebbe far sì che questo test possa prevedere in maniera più accurata il rischio effettivo di tumore alla prostata, per costruire un test di screening personalizzato per il tumore alla prostata.

Il PSA è un ottimo marcatore, ma non viene utilizzato nel modo corretto.

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referenza: https://www.nature.com/articles/ncomms14248

Si sa. Nove persone su dieci adorano il cioccolato. E la decima mente! (cit.)
Oltre ad essere una golosità, il cioccolato ha anche molti benefici per la salute, ma molti uomini si chiedono: cioccolato e prostata vanno d’accordo?

Grazie alla ricerca, oggi sappiamo che i benefici del cioccolato sono dovuti alla presenza di sostanze naturalmente presenti nelle fave di cacao.

Oltre a contenere un’elevata quantità di minerali come il magnesio, il potassio, il rame, lo zinco e il ferro, ciò che rende il cioccolato così benefico per la nostra salute sono i polifenoli, delle sostanze naturali presenti in molti vegetali e che hanno mostrato avere molteplici proprietà.

Tra questi polifenoli i più abbondanti sono catechine, antocianine e proantocianidine, sostanze con funzione principalmente antiossidante, che hanno la capacità di neutralizzare i radicali liberi, elementi altamente reattivi che contribuiscono a danneggiare le cellule del nostro corpo.

Inoltre, alcune di queste sostanze contenute nel cacao hanno dimostrato di essere in grado di stimolare il sistema immunitario, e quindi potenzialmente prevenire l’insorgenza dei tumori.

Ad oggi, i risultati della ricerca sui possibili effetti anti-tumorali del cioccolato non sono ancora completamente chiari. Tuttavia, la maggior parte degli studi suggerisce che mangiare cioccolato possa ridurre il rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore.
E’ da sottolineare che i benefici nutrizionali del cioccolato provengono dalle sostanze contenute nella fava di cacao, quindi il cacao puro in polvere e il cioccolato fondente (contenente almeno 70% di cacao) ne sono ovviamente ricchi.

Il cioccolato al latte presenta meno benefici, prima di tutto perché possiede meno cacao, ma anche perché è proprio la presenza del latte a legare gli antiossidanti, rendendoli non disponibili.

Ma le proprietà del cioccolato non si limitano ad un benessere fisico. L’assunzione di cioccolato, infatti, fa aumentare i livelli di alcuni neurotrasmettitori che inducono le sensazioni di piacere: la serotonina (attiva nella regolazione del sonno e dell’attività sessuale); l’endorfina (efficace nell’inibizione del dolore); la difenildantonina (una sostanza antidepressiva).

Il cioccolato fondente grazie ai suoi benefici per la salute è stato inserito nella lista dei cosiddetti superfood.

La moderazione è comunque importante perché il cioccolato contiene anche zuccheri e grassi, che possono avere conseguenze negative sulla salute (come l’obesità e il diabete) se consumati in eccesso.

MA QUAL È IL RAPPORTO TRA CIOCCOLATO E PROSTATA?

Gli studi condotti sulle patologie prostatiche sembrano concordare che un consumo elevato di cioccolato (specialmente quello al latte) sia correlato con lo sviluppo di tumori aggressivi e con il peggioramento di malattie infiammatorie. Contrariamente, un consumo moderato di cioccolato fondente è in grado di fornire benefici per la salute, anche in caso di tumore alla prostata.

Il cioccolato fondente e il cacao in polvere, inoltre, sono cibi che contengono un’alta percentuale di zinco, elemento importante per la salute della prostata. Circa 2,5 milligrammi per una porzione di 100 grammi il cioccolato, quasi 10 milligrammi nel cioccolato fondente, fino a 8 milligrammi per la stessa dose di cacao.

Referenze:

Effect of Cocoa and Its Flavonoids on Biomarkers of Inflammation: Studies of Cell Culture, Animals and Humans

Cocobiota: Implications for Human Health

Cocoa and Dark Chocolate Polyphenols: From Biology to Clinical Applications

Total antioxidant intake and prostate cancer in the Cancer of the Prostate in Sweden (CAPS) study. A case control study